PROMOTECNICA RC

Soluzioni innovative per il “Ciclo integrato dell’Acqua” “Ambiente” – “Industria”

Fognatura – Riabilitazione

Fognatura

Riabilitazione

Comprendono diversi tipi di lavorazioni necessari per ripristinare l’efficienza di una condotta e ge-neralmente vengono ricompresi in interventi di :
° Controllo ed ispezione: analisi sull’effettivo stato della tubazione o della tratta da risanare;
° Manutenzione: volti a migliorarne le prestazioni senza apporto di materiali (es. Pulitura interna)
° Riparazione: eliminazione di difetti o danni localizzati (es. sigillatura di crepe e fessure)
° Rinnovo: restituire ad una condotta le condizioni di efficienza entro limiti di sicurezza soddisfa-centi (es. ricostruzione del rivestimento interno)
° Sostituzione: quando la rete o un tratto di essa, si presenti strutturalmente irrecuperabile o la riduzione del diametro interno non sia più sufficiente a garantire una adeguata funzionalità di esercizio.
° Nuove installazioni

Tecnologie trenchless nella riabilitazione delle reti di fognatura

Le TT Tecnologie Trenchless o, più semplicemente No Dig (senza scavo), costituiscono un insieme di procedimenti che hanno rivoluzionato il modo di operare nel campo degli interventi sulle reti tec-nologiche, in particolare nel settore idrico e del gas.
Le tradizionali tecniche di intervento a cielo aperto rappresentano un peso rilevante nei confronti delle normali attività svolte nel contesto urbano, il cui controvalore economico può incidere forte-mente sul costo totale dell’opera.

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Figura 103. Scavi a cielo aperto

Posare tubazioni di qualsiasi materiale in trincee in ambito urbano o intervenire su quelle già esistenti, costituisce allora, un problema di natura tecnica ed uno sforzo notevole di natura economica. Ciò in funzione della struttura urbanistica delle nostre città, particolarmente compressa ed articolata e dal mal realizzato coordinamento dei servizi sotterranei.

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L’esigenza di ricercare una valida alternativa ai metodi tradizionali di intervento, altamente ineffi-caci dal punto di vista dell’economia generale e, soprattutto, in relazione ai costi indiretti (sospen-sione delle attività commerciali) hanno contribuito al rapido sviluppo di metodologie a ridottissimo uso di scavi.
Il settore No Dig manifesta la sua efficacia, non tanto in relazione alle sole risorse di realizzazione (Costi Diretti), quanto nella capacità di abbattere gli impatti scaturiti, durante le varie fasi della cantierizzazione, con gli spazi collettivi circostanti (Costi Indiretti).
Queste tecniche, sviluppate essenzialmente negli ultimi anni, sono già largamente utilizzate in U.S.A, Giappone e Nord Europa; anche in Italia, soprattutto, le Società che gestiscono pubblici servizi hanno rivolto la loro attenzione all’utilizzo delle tecnologie di intervento su reti interrate, mediante un limi-tato ricorso a scavi a cielo aperto, sia per nuove realizzazioni che per la riabilitazione di reti già esistenti.
I principali vantaggi offerti dalle TT possono sintetizzarsi in :
° riduzione dei danneggiamenti alle pavimentazioni, soprattutto se di pregio storico;
° riduzione dei problemi connessi con gli ingombri di cantiere e con l’eliminazione dei materiali di risulta;
° riduzione dei tempi e dei costi totali di intervento;
° miglioramento delle condizioni di sicurezza e della qualità del lavoro.
Attualmente in commercio esistono innumerevoli brevetti, alcuni dei quali particolarmente suggestivi nella loro applicazione.

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Il più interessante tra i Sistemi Sigillanti si basa sulla retroversione di una calza di feltro impregnata di particolari resine (poliestere o epossidiche) termoindurenti inserita rovesciata all’interno della tu-bazione da risanare
Fase A: a seconda dei vai brevetti ( Phoenix, Insituform, Paltem, InLinear, ecc) varia il sistema di inserimento e retroversione che può utilizzare acqua o vapore , Fase B. Infine la polimerizzazione della resina mono o bi componente può avvenire gradualmente con temperature e tempi prefissati utilizzando insufflaggio di aria calda o di vapore conferendo la dovuta rigidità al corpo della calza e la necessaria coesività tra resina e tubazione da risanare (fase C). Il materiale di supporto costituente la calza è una trama di feltro supportata da resine poliestere e rinforzata da un reticolo di spessore variabile a seconda delle condizioni di esercizio e dello spessore del tubo.

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La tenuta idraulica è garantita dallo strato più interno del rivestimento costituito a seconda del fluido da convogliare da PVC o poliuretano dello spessore di alcuni decimi di mm. Le pareti esterne della calza, sono preventivamente cosparse con una apposita resina che agisce da collante e penetra, risanandole, nelle fessurazione della tubazione .

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Point Liner System

Rotture localizzate possono essere rapidamente sanate andando a posizionare casse-forme gonfiabili nei punti ammalorati . Per la ricostruzione viene utilizzata resina e feltro di supporto. Con questi sistemi possono essere rinnovate tubazioni per il trasporto di gas, acqua, acque di scarico ed altri fluidi con diametri compresi tra 150 e 3000 mm.

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SPINSEAL

Con questo termine si identificano un vasto numero di trattamenti per il rinnovamento di condotte sia per la distribuzione di acqua e sia per la raccolta di acque di scarico. Il sistema ha come obiettivo il ripristino della tenuta in corrispondenza dei giunti e la ricostruzione del rivestimento interno delle condotte. Utilizzando apparecchiature robotizzate, introdotte nella canalizzazione da un pozzetto di ispezione, si possono applicare all’interno delle tubazioni rivestimenti poliuretanici per il risanamento e sigillatura dei giunti, riparazioni di tubazioni bucate e fessurate, eliminazione e livellamento di immissioni sporgenti, ripristini di collegamenti in immissioni rientranti. Quando il fluido trasportato è l’acqua, oltre all’applicazione del rivestimento poliuretanico, viene spruzzato uno strato di malta ce-mentizia inerte a copertura della resina in modo da evitare il contatto dell’acqua potabile con la resina.

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Trenchless Microtunnelling Technology

Queste tecniche traggono origine dai metodi di scavo delle gallerie ; ovviamente per piccoli diametri non essendo possibile lo stazionamento di operatori all’interno sono state messe appunto tecniche e metodologie di controllo a distanza sia dei dispositivi di avanzamento, generalmente frese, e sia dei sistemi di spingimento, generalmente martinetti o jacks.

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Storicamente si fa risalire al 1900 l’anno in cui per la prima volta ad opera della Northerm Pacific Railroad Company furono spinti tubi di acciaio per sottopassare il corpo ferroviario .
La tecnica classica è quella comunemente detta Pipe jacking, La prima operazione consiste nella realizzazione di due camere o pozzetti : il primo di spinta il secondo di ricevimento
Il pozzo di spinta, generalmente caratterizzato da una struttura robusta per assicurare il contrasto esercitato dalla pressione dei martinetti, ha dimensioni decisamente maggiori dell’altro per consen-tire tutte le operazioni connesse alla perforazione del terreno, del recupero del materiale, introdu-zione del tronco di tubazione, controllo dell’allineamento, ecc.

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Nel pozzo di ricevimento dovrà essere previsto solo l’ingombro per l’eventuale recupero della fresa .
La forza necessaria per mandare avanti il pipe jacking viene fornita da martinetti ad alta pressione che spingono uniformemente sulla circonferenza della tubazione attraverso un anello di spinta o ariete .
Il diametro dell’ariete ed il numero dei martinetti dipende, ovviamente, dal diametro del tubo da spingere.
Le macchine per la posa in opera di tubazioni con sistemi microtunnelling si dividono in due gruppi, a seconda delle metodologia di allontanamento e recupero del materiale scavato.

1 sistema Auger : il materiale scavato dalla testa della fresa viene trasportato, con una coclea, all’interno del pozzetto di spinta dove viene recuperato e portato a rifiuto.

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2 sistema Slurry : il materiale di scavo viene recuperato e miscelato con il liquido di ricircolo formando una miscela che viene trasportata, da un sistema idraulico, in serbatoi posti in superficie, dove avviene la separazione, per sedimentazione, del materiale solido e del liquido di ricircolo che viene riutilizzato nello scavo.

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