PROMOTECNICA RC

Soluzioni innovative per il “Ciclo integrato dell’Acqua” “Ambiente” – “Industria”

Fognatura – Collaudo secondo UNI EN 1610

Fognatura

Quadro normativo italiano.

EVOLUZIONE
La prima legge Merli del 10 maggio 1976 n 319


il legislatore aveva previsto l’esigenza del collaudo a pressione delle reti fognarie come garanzia contro i rischi dell’inquinamento, senza però fissarne delle regole precise


Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 12 dicembre 1985 “Norme tecniche relative alle tubazioni“


al punto 4 “Collaudo” imponeva a posa ultimata, di una prova di tenuta idraulica, da effettuarsi utilizzando l’acqua come materiale per il riempimento della condotta. Questa disposizione, cosi come molte altre di questo Decreto rimasero praticamente inattuate; una causa di ciò può ess ere forse ricercata nella mancanza di riferimenti certi sulle modalità di realizzazione della prova stessa e sui valori tecnici ammissi bil i quali:
Pressione di collaudo
Durata della prova
Valore di assorbimento massimo


D.Lgs 22 del 1997, “Decreto Ronchi”
si fissano le regole di classificazione, gestione e smaltimento dei rifiuti (art 5 comma 1 2 3 Nel decreto (art 23 Gestione dei rifiuti urbani in ambiti territoriali ottimali ATO) si demanda di fatto la gestione operativa alle Regioni ovvero alle Province e quindi ai Comuni o agli ATO

norma UNI EN 1610:1999
Nel 1999 l’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) sensibilizzato verso il “buco legislativo” sul come dovesse essere effettuata la prova di tenuta, partecipa quindi alla redazione della norma UNI EN 1610 1999 che nasce essenzialmente dall’esperienza di altre nazioni (Norma DIN 4033 Tedesca Norma B 2503 Austriaca)

SVILUPPI E CERTEZZE DELLA NORMA

• UNI EN 1610:1999 del 30 Novembre 1999
“Costruzione e collaudo di connessioni di scarico e collettori di fognatura”
Con l’entrata in vigore della UNI EN 1610 1999 è finalmente a disposizione degli operatori
del settore un riferimento certo valido per tutti i tipi di materiali UNI EN 1610:1999 in breve….
“La norma definisce i criteri di costruzione e collaudo delle connessioni di scarico e dei
collettori di fognatura interrati ed operanti a gravità”
Nel 1999 l’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) è intervenuto in mancanza di una
norma precisa che stabilisse in maniera univoca i criteri da seguire per l’installazione ed il
collaudo di collettori e allacciamenti fognari

UNI EN 1610:1999 punti salienti

Per quanto concerne i criteri di costruzione vengono stabilite le linee guida per le lavorazioni, in
particolare si definiscono:
• Componenti e materiali (punto 5 della norma)
• Scavi (punto 6 della norma)
• Rivestimenti e appoggi (punto 7 della norma)
 Installazione (punto 8 della norma)
• Collegamenti a tubi e pozzetti (punto 9 della norma)
• Riempimenti (punto 11 della norma)
Per le prove di tenuta vengono stabilite le specifiche di riferimento:
• Collaudi durante l’installazione (punto 10 UNI 1610) ossia specifica come durante la posa dei tubi si
possono eseguire le ispezioni e le prove di tenuta di cui al punto 12 della norma
• Ispezione e/o collaudo finale delle tubazioni e dei pozzetti dopo il riempimento ossia specifica le
prove che devono essere eseguite alla fine dei lavori di posa cioè
Collaudo visivo
Tenuta idraulica
Rivestimento e riempimento
• Procedimenti e requisiti per il collaudo delle tubazioni con scorrimento a gravità vale a dire i metodi
di prova di tenuta delle tubazione.
La principale novità introdotta è la possibilità di scegliere tra il collaudo ad aria (metodo “L”) e quello
più tradizionale ad acqua (metodo “W”).
• Collaudo di tubazioni in pressione

MODALITA’ OPERATIVE

FASI COLLAUDOARIA – LACQUA – W
RIEMPIMENTOPortare a mantenere la
condotta per minuti ad una
pressione > 10% della
pressione di collaudo
Riempire la condotta con una
pressione massima di 0,5 bar e
min. di 0,1 bar sulla direttrice
superiore del tubo
ASSESTAMENTO/
IMPREGNAMENTO
Portare la pressione della
condotta alla pressione di
collaudo
1 ora
TEMPO DI PROVADa 1,5 a 10 min.30 +/- 1 min

Perché collaudare la tenuta delle reti fognarie

Nel passato non veniva effettuato alcun controllo tecnico di tenuta ad ultimazione delle opere di fognatura e comunque prima del passaggio delle consegne, pertanto eventuali riparazioni di difetti e lesioni alle
condotte venivano eseguiti dagli enti pubblici a propria cura e spese; e questo si traduceva pertanto in un
esborso per la collettività non indifferente

Onde evitare questo aggravio economico e i conseguenti spiacevoli inconvenienti gestionali, si è ancorata sempre più l’esigenza di collaudare la nuova fognatura. Questa prassi assicura l’opera dall’assenza di vizi chepotrebbero comportare seri e costosi danni nel tempo.

Perché è giusto che il collaudo venga eseguito

Vantaggi per impresa

Il Codice Civile agli articoli n 1667 ––“Difformità e vizi d’opera” e n 1668 ––“Contenuto della garanzia per
difetto d’opera” richiama alle proprie responsabilità l’impresa che ha posato la condotta
L’interesse dell’impresa è quello di ricevere l’ultimo SAL (Stato Avanzamento Lavori) e spostare le risorse in altri cantieri Per cercare di prevenire quei “ si possono effettuare dei pre collaudo, ovvero vengono
effettuate delle prove di tenuta prima del rinterro, tra l’altro previste dalla norma UNI EN 1610 1999 al punto
10 o in ogni caso, prima che siano stati effettuati dei lavori di finitura stradale o altre opere di urbanizzazione
Questo garantisce all’azienda di poter continuare con le restanti fasi delle lavorazioni sicuri di non avere
problemi su quelle già effettuate in caso contrario, l’azienda può intervenire avendo ancora in cantiere tutte le attrezzature ed i materiali necessari alla eventuale riparazione Far effettuare la prova di collaudo finale prima della consegna dell’opera, ad una azienda terza che rilasci tutta la documentazione su tutte le prove effettuate, garantisce alla Impresa che nel momento in cui ha consegnato i lavori, l’opera eseguita è conforme ai ristrettivi parametri imposti dalla norma UNI EN 1610 1999

PER L’ENTE GESTORE CHE PRENDERA’ IN CARICO LA RETE

Nel momento in cui l’ente o l’ATO prende in gestione la nuova condotta, qualora
dovessero manifestarsi i problemi presentati in precedenza, l’esborso economico a cui
dovrebbe sottoporsi può non essere indifferente
Se l’Ente, tramite la direzione lavori o il collaudatore designato (se presente), prima di
rilasciare la conformità dell’opera, si avvalesse di una società terza che effettui la prova
di collaudo seguendo i dettami della norma UNI EN 1610 1999
 avrebbe delle garanzie
certificate di prendere in consegna una condotta per la quale non si dovranno
effettuare interventi di ripristino funzionale fino al naturale degrado del materiale con
cui è stata costruita la condotta stessa, quindi sarà sufficiente per l’Ente predisporre un
normale programma di manutenzione basato su delle pulizie periodiche

UNI EN 1610:1999 – COLLAUDI E ISPEZIONI

le specifiche di riferimento per le PROVE DI TENUTA vengono stabilite da:
UNI EN 1610:1999 – COLLAUDI E ISPEZIONI


Collaudi durante l’Installazione punto 10 della norma
Indica come durante la posa dei tubi si possano eseguire le ispezioni e le prove di tenuta indicate al punto 12 della norma prima di eseguire il riempimento.
Ispezione e/o collaudo finale delle tubazioni e dei pozzetti post riempimento
punto 12 Descrive le prove che devono essere effettuate una volta ultimata l’installazione:
12.1 Collaudo visivo
12.2 Tenuta Idraulica (vedi punto 13 della norma)
12.3 Rivestimento e riempimento propriamente detto Procedimenti, requisiti per il collaudo di tubazioni con scorrimento a gravità punto 13 Sono previsti i metodi aria (L) e acqua (W).

COLLAUDI DURANTE L’INSTALLAZIONE

COS’È UNA PROVA DI TENUTA
Esecuzione del collaudo per la verifica della tenuta delle condotte.
La fognatura, intesa come insieme di condotte, pozzetti e pezzi speciali, DEVE RISULTARE IMPERMEABILE.
Questo concetto è stato più volte sottolineato, specialmente in occasione della descrizione delle
caratteristiche del sistema di giunzione delle condotte E’ necessario pertanto che la tenuta idraulica
dell’impianto, richiesta sia dalla norma UNI EN 1610 sia dal D L 12 12 1985 venga verificata tramite un
collaudo idraulico sulle condotte installate
La prova consiste nel riempimento del tratto di fognatura da collaudare con acqua o aria, portando la
pressione interna a valori prefissati durante tale riempimento si hanno dei cali di pressione dovuti
all’assorbimento di acqua da parte delle condotte (nel collaudo ad acqua) o alla stabilizzazione della
temperatura dell’aria (nel collaudo ad aria) Il collaudo si intende superato quando i valori di pressione imposti a fine riempimento si mantengono entro un determinato intervallo di valori per un periodo di tempo assegnato

Grafico di collaudo a tenuta

Tempo di riempimento : è il tempo necessario per riempire la
Tempo di stabilizzazione : questo è il tempo necessario affinché si vengano a creare le condizioni ottimali alla prova vera e propria.
Tempo di prova : consiste nel registrare un eventuale calo del prodotto utilizzato per la prova stessa entro un tempo stabilito dalla norma a seconda del materiale e del diametro della tratta sottoposta a prova di tenuta.
Tempo di decrescita : è il tempo necessario allo svuotamento della condotta del prodotto utilizzato per effettuare la prova

ISPEZIONE E/O COLLAUDO FINALE DELLE TUBAZIONI E DEI POZZETTI POST RIEMPIMENTO

12.1 Collaudo visivo
• In generale, si deve purtroppo osservare che non è ancora entrata nella cultura tecnica delle imprese costruttrici la consapevolezza dell’importanza che la modalità di posa riveste nei confronti della sicurezza statica della tubazione Ne conseguono talvolta comportamenti negligenti che possono poi portare a gravi danni per l’opera
• Da qui nasce l’esigenza che questo aspetto diventi oggetto di attenzione in fase di collaudo
• Andrà quindi innanzitutto accertato che i carichi esterni già esercitati nel corso dei lavori e nel periodo intercorrente fra l’ultimazione dei lavori e il collaudo non abbiano superato laresistenza della condotta
• Se realizzata con tubazioni rigide, la canalizzazione non deve presentare fessurazioni o rotture
• Se realizzata con tubazioni flessibili, la canalizzazione non deve presentare inflessioni diametrali superiori ai valori ammissibili stabiliti dal capitolato speciale d’appalto (in genere dell’ordine del 5 e comunque a quelli che inficiano la funzionalità dell’opera compresa la tenuta dei giunti

• Per la visualizzazione di eventuali rotture o fessurazioni è del tutto sufficiente un’ispezione televisiva di tipo ordinario con telecamera avente orientabilità dell’obiettivo di 360
• Per una misura precisa dell’inflessione diametrale lungo la canalizzazione sono invece necessarie attrezzature molto più sofisticate per le quali non esistono ancora degli standards a livello di mercato
Una semplice ispezione televisiva può tuttavia evidenziare eventuali situazioni eclatanti di ovalizzazione o di collasso della tubazione per instabilità all’equilibrio elastico
• Ulteriori accertamenti di collaudo potrebbero riguardare, soprattutto nel caso delle tubazioni flessibili, il grado di costipamento ottenuto per il materiale di rinfianco e di ricoprimento delle tubazioni e la sua
rispondenza a quello prescritto dal progetto
• Le prove per la determinazione del grado di costipamento, da condursi con le modalità stabilite dalle norme tecniche vigenti, potrebbero essere effettuate e verbalizzate, preferibilmente in corso d’opera, a
cura del Direttore dei Lavori i relativi documenti dovrebbero poi essere sottoposti all’esame del collaudatore, fatta salva la facoltà di quest’ultimo di richiederne la ripetizione per alcune sezioni

12.2 LA TENUTA IDRAULICA PERCHÉ EFFETTUARE UNA PROVA DI TENUTA

Per salvaguardare l’ambiente e quindi l’incolumità dei cittadini.
Riassumiamo i potenziali problemi:

Se una condotta fognaria, in particolare quelle destinate ad
accogliere le acque nere, dovesse presentare delle perdite, si avrebbe un inquinamento del terreno immediatamente prossimo alla rottura della condotta nei casi più gravi si può arrivare ad avere un inquinamento delle falde acquifere con tutto quello che una simile evenienza può significare per i cittadini e per le aziende del territorio

Una condotta con problemi può essere causa anche di cedimenti stradali infatti pensiamo ad una condotta per le acque bianche e meteoriche, queste sono normalmente condotte da grandi diametri, se dovesse presentare delle rotture, in eventi meteorologici particolarmente intensi, l’acqua fuoriuscita dalla condotta può andare a “ il terreno del rinterro

Qualora una condotta con dei problemi venga posata dove è presente una falda acquifera, si può verificare che l’acqua della falda, spingendo sulla condotta, riesca a penetrare nella condotta stessa Questo sembrerebbe il male minore, ma non è così Le singole condotte, nel loro percorso finiscono per essere collegate a dei collettori nei quali i reflui sono indirizzati verso i depuratori per poi essere smaltiti

Quando si progetta un depuratore viene effettuato uno studio nel quale si calcola il “carico idraulico,” ovvero la quantità media di metri cubi di reflui smaltibili in una giornata Questa quantità è riferita agli scarichi degli insediamenti urbani ed industriali che il depuratore deve servire Se sono presenti delle infiltrazioni lungo le condotte fognarie, il succitato carico idraulico risulta essere sottostimato, inoltre nelle vasche si
trovano dei reflui più diluiti e il lavoro dei microrganismi risulta essere più difficoltoso essendo la loro concentrazione non più adeguata alla corretta depurazione dei liquami

Condotte funzionanti a pelo libero Tenuta idraulica di vari manufatti

La tenuta idraulica di un sistema fognario costituisce un requisito indispensabile in una moderna
fognatura La condotta, comprensiva dei giunti, dei manufatti e dei pezzi speciali, deve risultare, in tutte
le prevedibili condizioni di esercizio, impermeabile alla penetrazione di acque dall’esterno e alla
fuoriuscita di acqua dall’interno
Questo requisito è motivato dalla necessità di difesa delle falde dall’inquinamento, di difesa delle
infrastrutture acquedottistiche (posate in prossimità delle fognature) da possibili contatti con liquami, di
eliminazione delle acque parassite che determinano aggravi dei costi di sollevamento oltre che problemi
alla depurazione I sistemi di giunzione, per la quasi totalità delle tubazioni disponibili sul mercato sono
in genere molto affidabili e garantiscono la tenuta idraulica

Andrebbe invece evitato l’uso di tubazioni quali quelle
prefabbricate in calcestruzzo con giunto a mezzo
spessore che, per via della loro caratteristica intrinseca (eccessiva tolleranza dimensionale degli elementi che si devono unire, mancanza di una sede di alloggiamento della guarnizione) non garantiscono la tenuta del giunto La tenuta idraulica non dipende unicamente dalle tenuta delle tubazioni ma riguarda anche i pezzi speciali e i manufatti particolare cura deve quindi essere riservata, sia in fase progettuale che realizzativa ai sistemi di giunzione fra tubazioni e manufatti nonché alla predisposizione, mediante pezzi speciali, degli allacciamenti degli utenti e delle caditoie

Collaudo ad aria (metodo L)

https://youtube.com/watch?v=-t_aGdvIlk0%3Ffeature%3Doembed%26enablejsapi%3D1

• La prova di tenuta con aria si applica alle sole tubazioni (escludendo quindi i pozzetti di ispezione) e
consiste nel posizionare a valle del tratto considerato un otturatore pneumatico e, a monte, un altro
otturatore pneumatico dotato di valvola passante per il riempimento con aria della condotta (a mezzo
compressore) e di valvola passante per il collegamento della condotta ad una attrezzatura per il rilievo
e la registrazione della pressione
 La norma indica quattro possibili metodi di collaudo (LA, LB, LC, LD) la scelta fra i quali è
preferibilmente indicata nel capitolato speciale d’appalto per ognuno di questi metodi, la norma
stabilisce la pressione iniziale p 0 a cui va portata l’aria all’interno della condotta e la massima caduta di
pressione Dp ritenuta accettabile dopo un tempo di prova stabilito in funzione del diametro della
condotta e del materiale

COLLAUDO CON ARIA (METODO L) (punto 13.2 della)

• Il tronco oggetto di collaudo dovrà essere isolato dal resto della fognatura mediante l’installazione di due palloni otturatori alle estremità del tratto Uno di questi dovrà essere dotato di by pass in quanto sarà necessario insufflare l’aria all’interno sino al raggiungimento di una pressione maggiore di circa il 10 della pressione richiesta ..(Normativa UNI 1610 1999)
• Terminati i 5 minuti di assestamento inizia il tempo di prova che varia a seconda del metodo di collaudo ( LA, LB,LC, LD) e del diametro della condotta
• La pressione è rilevata costantemente da un sensore presente nell’impianto di collaudo che trasmette i dati ad un software per l’elaborazione contestuale del grafico di andamento della prova
• Terminata la prova di tenuta l’impianto rilascia un verbale di collaudo completo dei dati del tronco testato e di grafico delle fasi di prova

Il metodo “L” è il più selettivo infatti una volta effettuata la prova, qualora il risultato fosse marginalmente negativo, la norma prevede di ripetere la prova con il metodo ad acqua. I tempo di prova per le tubazioni vengono forniti in relazione alla dimensione del tubo e ai metodi di prova (LA, LB, LC, LD) che variano per la diversa pressione di partenza nel tempo di prova e di conseguenza la durata del tempo di prova stesso

• Collaudare una tratta in PVC con diametro DN 400, a secondo del metodo scelto avremmo:
• Se la pressione finale rilevata dopo il tempo di prova PF [mbar] è tale per cui:
• PI [mbar] PF [mbar] ≤ ΔP [mbar] => La tratta è a TENUTA

Collaudo ad acqua (metodo W)

https://youtube.com/watch?v=rg7s-FG2Lls%3Ffeature%3Doembed%26enablejsapi%3D1

• La prova con acqua, di esecuzione più problematica per i notevoli volumi idrici che possono risultare necessari, ma certamente di più sicura interpretazione, consiste nell’isolare mediante otturatori pneumatici un tratto di condotta, comprensivo degli eventuali manufatti di ispezione, per una tratta caratterizzata da un dislivello, fra le due sezioni di estremità, non superiore a 50 cm. Attraverso il pozzetto di ispezione più a valle (o, se mancante, attraverso la valvola passante dell’otturatore) si procederà al riempimento della condotta sino a che l’acqua raggiunge il piano stradale in corrispondenza del pozzetto con chiusino altimetricamente più depresso (o, se mancante, fino a raggiungere la pressione stabilita per la prova). La pressione, misurata sulla generatrice superiore del tubo, sarà comunque compresa fra un valore minimo di 0,1 bar e un valore massimo di 0,5 bar. Nel corso della prova, della durata di 30 minuti, non si deve consentire, rabboccando con acqua, che la pressione di prova scenda di oltre 0,01bar (circa 1 cm di altezza d’acqua). La prova è soddisfatta se la quantità di acqua aggiunta (nel tempo di 30 minuti)
risulta inferiore o uguale ai seguenti valori specifici definiti con riferimento alla superficie interna bagnata:


– 0,15 l/m2 per le tratte che comprendono solo tubazioni;

– 0,20 l/m2 per le tratte che comprendono tubazioni e manufatti di ispezione;

– 0,40 l/m2 per le prove condotte solo su manufatti di ispezione.

COLLAUDO CON ACQUA (METODO W) punto 13.3 della norma

Le decisioni da prendere seguono il seguente diagramma di flusso:

La pressione di prova nel metodo “W” è la pressione equivalente o risultante dal riempimento della sezione
di prova fino al livello del terreno in corrispondenza dei pozzetti a valle o a monte, con una pressione
massima di 500 mbar (equivalenti ad una colonna d’acqua di 5 metri) e una pressione minima di 100 mbar
(equivalenti ad una colonna d’acqua di un metro) misurata sulla generatrice superiore del tubo.

• Sarà necessario prevedere un tempo di stabilizzazione per la fuoriuscita totale dell’aria e per
l’ imbibimento del tubo pari almeno ad un’ora Il tempo di prova è di 30 minuti
• In base alla geometria della cameretta (se utilizzata nel riempimento) e al diametro del tubo, si calcola
la superficie bagnata interna, allo scadere del tempo di prova, si registra il calo del livello e si compara,
con il calo ammissibile, con i parametri indicati nella norma ovvero secondo la norma una tratta sottoposta a prova di tenuta con il metodo “ può avere un calo ammissibile pari a :
• 0,15 l/m2 nel tempo di 30 min per le tubazioni;
• 0,20 l/m2 nel tempo di 30 min per le tubazioni che comprendono anche i pozzetti;
• 0,40 l/m2 nel tempo di 30 min per i pozzetti e le camere di ispezione;

Se il calo misurato è inferiore o al più uguale a quello ammissibile, la tratta è a tenuta
secondo la norma UNI EN 1610:1999 per il metodo “W

TEST DI TENUTA AD ARIA È PIÙ O MENO AFFIDABILE DI QUELLO AD ACQUA?

• La norma UNI EN 1610 1999 consente di eseguire test di tenuta sulle condotte fognarie non in pressione sia con il metodo ad aria (metodo “ che con quello ad acqua (metodo “)
• La suddetta norma dà al test di tenuta ad acqua una valenza maggiore rispetto a quello di tenuta ad aria senza però specificarne le ragioni solo nel caso in cui uno o più test ad aria eseguiti su una condotta fognarianon in pressione forniscono esito negativo
 Di conseguenza, il grado di affidabilità dei due metodi è
paritario quando il risultato del test eseguito con il metodo ad aria è positivo, per cui non bisogna ricorrere al metodo ad acqua per averne la conferma non paritario quando l’esito del test ad aria è negativo ed è quindi necessario ricorrere al metodo ad acqua per stabilire se la condotta risulta essere conforme o non conforme alla UNI EN 1610 1999

COLLAUDI IN SITUAZIONI CRITICHE

In talune situazioni, ad esempio dopo aver riscontrato con le prove sopra descritte che un’intera tratta
presenta carenze di tenuta e dopo aver accertato con ispezione televisiva che non esistono anomalie
tali da giustificare questa situazione, può essere utile collaudare separatamente ogni singolo giunto al
fine di accertare su quali di essi si debba intervenire per ripristinare la tenuta idraulica della condotta.
In base alla norma UNI EN 1610, il collaudo dei singoli giunti può sostituire il collaudo di un’intera tratta
per tubazioni aventi il diametro maggiore di 1 m.

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